mercoledì 14 novembre 2007

Consuetudini vuote

"La consuetudine è una seconda natura che distrugge la prima."
(B. Pascal)

Io, che bevo il Nescafé davanti al PC... Un'immagine ormai familiare a quel "Grande Fratello" che osserva la mia vita: quello che, però, questa strana entità non ha mai visto sono quelle cose dietro di me, tante, tantissime, pronte ad essere infilati in valigia.
E di fronte a questa immagine, mi viene da chiedere quali abitudini riuscirò a portare con me in questa nuova esperienza di vita. Mi chiedo se dopo cena berrò ancora il Nescafé davanti al PC, se giocherò ancora ad Hattrick, se scriverò ancora questo stupido blog...
Mi chiedo cosa sarebbe stato di me se non avessi avuto queste consuetudini: forse ora sarei completamente diverso... O forse sarei sempre lo stesso personaggio, solo con un vestito diverso!
Non saprei... Non riesco a capire se sono le mie abitudini ad aver costruito il mio essere, oppure se é il mio agire quotidiano a nascere da ciò che sono. Non riesco a determinare un rapporto di causa-effetto tra il mio agire ed il mio essere. Che siano dunque la stessa cosa?
Difficile dare una risposta... Continuo a pensarci, ma senza successo. Continuo a pensarci, osservando quella tazza rossa, posta a destra del PC e ormai vuota. Continuo a pensarci, osservando quella valigia dietro di me, aperta ed ancora vuota. Forse è tutto questo vuoto che mi circonda che non mi permette di trovare una risposta. A meno di una settimana da quel volo che sicuramente cambierà la mia vita, la mia testa sembra un deserto, vuoto e arido, abitato da pensieri che lo percorrono senza lasciar traccia (questo è il motivo per cui è quasi un mese che non scrivo...).
Mi sento vuoto: svuotato di tante consuetudini, buone o cattive che siano. Sento quel senso di vuoto che fa sempre una certa paura. Ma questa volta, la paura é poca. In fondo, il vuoto che mi allarma è quel piccolo vuoto della tazza, rimasta senza caffé... E dall'altra parte, sono affascinato dal vuoto, molto più grande, della valigia: quella valigia aperta, che aspetta di essere riempita di sogni, aspirazioni, progetti... Perchè il vuoto che troppo spesso ci fa paura, è lo stesso vuoto che ci entusiasma, lo stesso vuoto che significa possibilità di costruire o di coltivare quello che preferiamo: perchè solo nel vuoto siamo veramente liberi!

Ormai è ora di partire: svuotato dalle vecchie abitudini, vuoto di aspettative future. Sarà una sensazione temporanea, lo so! Presto, mi sarà consueto un altro paesaggio, un altro stile di vita, altri modi di fare... Altre consuetudini che forse riempiranno qualunque cosa: la tazza, la valigia, la mia testa... Consuetudini che forse distruggeranno la mia prima natura! Spero solo che la distruggano a suon di soddisfazioni...

1 commento:

gu ha detto...

ciao bello.
vedo che alla fine ieri sera non hai scritto il post nuovo....
sara' l'aria nuova che non ti ha ancora compenetrato abbastanza.

cmq bello e strano anche questo post... sulle consuetudini... mi pare di aver scritto qualcosa di simile anch'io nell'ultimo periodo...

sulle consuetudini e su come noi le percepiamo...

ora ti lascio
torno a incorciare le dita sperando che nevichi presto...