quella che chiamano la maturità
(F. Guccini, Eskimo)
Sono passati sei anni da quel caldo mercoledì in cui scrissi l'ultimo tema della mia vita. E oggi, 500 mila ragazzi hanno vissuto la stessa difficile situazione. Difficile per il momento; perchè tra qualche anno, quando ripenseranno all'esame di maturità, probabimente lo vedranno come una passeggiata.
Il mio pensiero oggi va, senza dubbio, a Lorenzo, Michele e Federico, i tre ragazzi che mi hanno impegnato ore e ore a discutere dei loro dubbi di analisi infinitesimale e di geometria solida. Cari ragazzi, devo innanzitutto farvi un grandissimo in bocca al lupo e spero che la vostra commissione vi giudichi abbastanza maturi.
Io purtroppo non posso farlo: è un giudizio che non mi compete. E, anche se ne avessi l'autorità, certamente non potrei farlo, perchè, prima di giudicare voi, dovrei soffermarmi a riflettere sulla mia maturità.
La Repubblica Italiana mi ha dato il titolo di maturità scientifica: allora sono maturo scientificamente? Che stronzata! Ho ottenuto anche il titolo di dottore: ma basta per essere maturo? Non so... Intorno a me, vedo miei coetanei che si sposano, mie coetanee che portano la loro incoscienza dentro al basso ventre (giusto per continuare a citare uno dei capolavori di Guccini), miei coetanei che firmano un contratto di lavoro a tempo indeterminato... Cioè ragazzi ancora giovani che, in un modo o nell'altro, hanno fatto un programma per tutto il resto della loro vita. E io che non programmo neanche le vacanze perchè non so cosa devo aspettarmi il mese prossimo!
Sarò incapace di prendermi le mie responsabilità, ma l'idea di progetti a lunghissimo termine mi spaventa. Ogni tanto mi sento ancora un pischello che non vuole crescere...
Ma questo non mi dà nessun fastidio. Sono sicuro che a tenerci a galla in quel mare di merda in cui navighiamo è sicuramente quel bambino che portiamo dentro, quel bambino che continua a giocare senza la minima preoccupazione per i nuvoloni che minacciano tempesta, quel bambino che vive tutto con l'entusiasmo di chi osserva il mondo per la prima volta.
Prima o poi, si matura tutti: il punto fondamentale è non mettere a tacere quella parte immatura dentro di noi. Prima o poi si matura tutti e arriverà di sicuro il tempo in cui maturerò anch'io... Spero solo che non arrivi troppo presto!
Il mio pensiero oggi va, senza dubbio, a Lorenzo, Michele e Federico, i tre ragazzi che mi hanno impegnato ore e ore a discutere dei loro dubbi di analisi infinitesimale e di geometria solida. Cari ragazzi, devo innanzitutto farvi un grandissimo in bocca al lupo e spero che la vostra commissione vi giudichi abbastanza maturi.
Io purtroppo non posso farlo: è un giudizio che non mi compete. E, anche se ne avessi l'autorità, certamente non potrei farlo, perchè, prima di giudicare voi, dovrei soffermarmi a riflettere sulla mia maturità.
La Repubblica Italiana mi ha dato il titolo di maturità scientifica: allora sono maturo scientificamente? Che stronzata! Ho ottenuto anche il titolo di dottore: ma basta per essere maturo? Non so... Intorno a me, vedo miei coetanei che si sposano, mie coetanee che portano la loro incoscienza dentro al basso ventre (giusto per continuare a citare uno dei capolavori di Guccini), miei coetanei che firmano un contratto di lavoro a tempo indeterminato... Cioè ragazzi ancora giovani che, in un modo o nell'altro, hanno fatto un programma per tutto il resto della loro vita. E io che non programmo neanche le vacanze perchè non so cosa devo aspettarmi il mese prossimo!
Sarò incapace di prendermi le mie responsabilità, ma l'idea di progetti a lunghissimo termine mi spaventa. Ogni tanto mi sento ancora un pischello che non vuole crescere...
Ma questo non mi dà nessun fastidio. Sono sicuro che a tenerci a galla in quel mare di merda in cui navighiamo è sicuramente quel bambino che portiamo dentro, quel bambino che continua a giocare senza la minima preoccupazione per i nuvoloni che minacciano tempesta, quel bambino che vive tutto con l'entusiasmo di chi osserva il mondo per la prima volta.
Prima o poi, si matura tutti: il punto fondamentale è non mettere a tacere quella parte immatura dentro di noi. Prima o poi si matura tutti e arriverà di sicuro il tempo in cui maturerò anch'io... Spero solo che non arrivi troppo presto!