mercoledì 20 giugno 2007

Il lato oscuro della maturità

La paghi tutta e a prezzi di inflazione
quella che chiamano la maturità
(F. Guccini, Eskimo)

Sono passati sei anni da quel caldo mercoledì in cui scrissi l'ultimo tema della mia vita. E oggi, 500 mila ragazzi hanno vissuto la stessa difficile situazione. Difficile per il momento; perchè tra qualche anno, quando ripenseranno all'esame di maturità, probabimente lo vedranno come una passeggiata.
Il mio pensiero oggi va, senza dubbio, a Lorenzo, Michele e Federico, i tre ragazzi che mi hanno impegnato ore e ore a discutere dei loro dubbi di analisi infinitesimale e di geometria solida. Cari ragazzi, devo innanzitutto farvi un grandissimo in bocca al lupo e spero che la vostra commissione vi giudichi abbastanza maturi.
Io purtroppo non posso farlo: è un giudizio che non mi compete. E, anche se ne avessi l'autorità, certamente non potrei farlo, perchè, prima di giudicare voi, dovrei soffermarmi a riflettere sulla mia maturità.
La Repubblica Italiana mi ha dato il titolo di maturità scientifica: allora sono maturo scientificamente? Che stronzata! Ho ottenuto anche il titolo di dottore: ma basta per essere maturo? Non so... Intorno a me, vedo miei coetanei che si sposano, mie coetanee che portano la loro incoscienza dentro al basso ventre (giusto per continuare a citare uno dei capolavori di Guccini), miei coetanei che firmano un contratto di lavoro a tempo indeterminato... Cioè ragazzi ancora giovani che, in un modo o nell'altro, hanno fatto un programma per tutto il resto della loro vita. E io che non programmo neanche le vacanze perchè non so cosa devo aspettarmi il mese prossimo!
Sarò incapace di prendermi le mie responsabilità, ma l'idea di progetti a lunghissimo termine mi spaventa. Ogni tanto mi sento ancora un pischello che non vuole crescere...
Ma questo non mi dà nessun fastidio. Sono sicuro che a tenerci a galla in quel mare di merda in cui navighiamo è sicuramente quel bambino che portiamo dentro, quel bambino che continua a giocare senza la minima preoccupazione per i nuvoloni che minacciano tempesta, quel bambino che vive tutto con l'entusiasmo di chi osserva il mondo per la prima volta.

Prima o poi, si matura tutti: il punto fondamentale è non mettere a tacere quella parte immatura dentro di noi. Prima o poi si matura tutti e arriverà di sicuro il tempo in cui maturerò anch'io... Spero solo che non arrivi troppo presto!

domenica 10 giugno 2007

Sognando Barcellona

L'originalità consiste nel ritornare alle origini
(A. Gaudi)

Di ritorno da Barcellona, non potevo iniziare se non con una frase del genio catalano Antoni Gaudi.
Ritorno alle mie origini, dopo averle abbandonate per poco, pochissimo tempo.
In 5 giorni vissuti a Barcellona, ho osservato molte cose: l'architettura del modernismo, il verde del parc guell e del colle del montjuic, gli artisti di strada lungo la rambla, i topless sulla platja barceloneta...
Ho osservato, provando sensazioni contrastanti: da una parte, mi sentivo estraneo a questa metropoli, così distante dalle mie origini; dall'altra, mi sentivo parte di questi luoghi, immaginando qui il mio futuro.

Sono tornato a casa senza nuove certezze. Dovrò aspettare ancora un po' prima di diventare dottorando all'Universitat Politecnica de Catalunya. Ma mi ha fatto molto piacere vedere professori e ricercatori, fino a ieri sconosciuti, condividere le mie speranze e il mio ottimismo.
Devo aspettare ancora... Aspetterò! Del resto, non mi costa fatica continuare a sognare...