lunedì 30 luglio 2007

Ad un'Amica Autentica, Aspirante Archeologa

Non è poi così lontana Samarcanda,
corri cavallo, corri di là...
ho cantato insieme a te tutta la notte
corri come il vento che ci arriverà
(R. Vecchioni, Samarcanda)

Cara Valentina,
ogni promessa è debito. E questo post te l'avevo promesso.
Ti avevo promesso un post per salutarti, prima del tuo viaggio nelle terre sperdute dell'Asia centrale. Cercherò di scrivere qualcosa di più, oltre ai saluti... Anche se non posso darti nessuna garanzia sul risultato finale. Del resto sei sempre stata tu quella più brava a scrivere.
Io ero quello bravo con i numeri: ma questa volta, l'unico numero che può venire in mio aiuto è il 25. Venticinque come gli anni da cui dura la nostra amicizia. E mi rendo conto di quanto siano lunghi 25 anni soprattutto a quando ripenso a tutti i momenti passati insieme: a quegli innumerevoli episodi vissuti in luoghi e circostanze diverse; a tutte quelle volte in cui abbiamo riso insieme e a quelle in cui abbiamo pianto; ai momenti in cui, anche se ti trovavi a 400 km di distanza, mi bastava ricevere un sms per sentirti vicina; ai momenti in cui eravamo in perfetta sintonia e a quelli di totale incomprensione.
Perchè in qualsiasi rapporto autentico, non possono mancare le incomprensioni. Infatti, non ho mai capito quale vocazione artistica ti abbia portato verso lo studio dell'archeologia. Non ho mai capito quale suggestione provavi di fronte a certi sassi vecchi 2500 anni. Ancora adesso non capisco cosa ci sia di interessante nell'indagare popolazioni che stanno scomparendo nel bel mezzo dell'Asia. Del resto, neanche tu hai mai capito la rilevanza scientifica dell'esperimento di Millikan, nemmeno quando te l'ho spiegato lungo la strada per Treviglio, nel giorno del tuo esame orale di maturità.
Forse sono proprio queste incomprensioni che hanno reso la nostra amicizia lunga e duratura... Penso che se avessimo condiviso le stesse identiche passioni, ti saresti stancata di me già molto tempo fa! Tuttavia, come simbolo di buon auspicio per il tuo viaggio, ho voluto provare anch'io il tuo lavoro di ricerca di reperti storici. Quindi, frugando tra i vecchi ricordi che il tempo ha soltanto impolverato, ma non è riuscito a cancellare, ho ritrovato quella che, senza ombra di dubbio, è la nostra foto migliore. Chissà cosa stavamo pensando in quel momento... Chissà qual'era in quel momento la nostra meta, la nostra Samarcanda... Adesso non saprei dirlo! Ma, tra il breve istante di quello scatto fotografico e questo istante in cui mi trovo a scrivere, di tempo ne è passato e i nostri cavalli hanno corso parecchio...

In realtà i nostri cavalli continuano a correre (per fortuna!), anche se a volte ho l'impressione ci stiamo dirigendo verso due Samarcande diverse (purtroppo!). Forse è un'impressione che abbiamo entrambi già da un po' tempo... Ad ogni modo, sono certo che, qualunque siano le nostre mete, abbiamo ancora moltissime cose da condividere: o, per dirla come Vecchioni, moltissime altre notti da trascorrere cantando insieme.
Non saprei dire dove, non saprei dire quando! Per adesso, l'unica cosa che posso ora dirti è:
Buon viaggio!
Ciao
Riccardo

3 commenti:

Unknown ha detto...

ma ricky non e' che mi stai diventando serio vero?? no perche' con tutta questa introspezione...con tutto questo filosofare...questi quattro stracci....bisogna che tu assolutamente preservi la tua parte cazzara se no guai!! a questo punto saluto davvero e stai pur certo che al ritorno ti sequestro per un pomeriggio in cui i must saranno ovosodo e le foto dell'asia....ps: ma eravamo gia' troppo belli di una bellezza acerba da piccoli!! e io ero bionda senza averne l'aria!eh eh..... un bacio grande e asiatico e un grazie altrettanto grande, ma meno asiatico e piu' trezzese...

Unknown ha detto...

ma che bel post!
e qui chiudo con le cose serie.

Ma quel bonzo seduto sei te?!?!
non preoccuparti: con tutti i soldi che faremo con il nostro gruppo musicale ci potremo pagare qualunque operazione di liposuzione!!!

Riccardo ha detto...

Ebbene sì!
Come vedi, da piccolo, ero un bambino ricco a cui non mancava da mangiare... Non come la bimba galiziana!