domenica 18 maggio 2008

Stessa storia, posto diverso

Running over the same old ground
what have we found?
The same old fears...
Wish you were here...
(Pink Floyd, Wish you were here)

Guardo la data di oggi... Suona così simile a "domenica diciotto novembre". Ricorda quella domenica di sei mesi fa, in cui nella mia testa non c'era spazio per captare nessun segnale dal mondo esterno: tutte le frequenze del mio cervello erano occupate da un messaggio che continuava a ripetersi senza sosta. Un messaggio che raccontava una storia lunga più di 25 anni, e che, nel finale, chiedeva all'ascoltatore cosa avesse trovato in quel lungo periodo, passato ripercorrendo sempre le stesse strade...
Domenica diciotto novembre duemilasette... Dopo novemiladuecentocinquanta giorni di vita, quella domenica l'ho passata sapendo che il giorno seguente qualcosa sarebbe cambiato. Forse nella speranza che quel cambiamento avrebbe potuto cambiare anche qualche parte di me...

Sono passati sei mesi... Sei mesi in cui percorro strade differenti, ma ogni tanto qualche frequenza nella mia testa capta di nuovo quel messaggio trasmesso quella domenica (neanche troppo) lontana. Lo stesso messaggio, ma che si conclude con una domanda diversa.
Quello che mi chiedo oggi è se nutro ancora la stessa speranza di cambiare. Se provo ancora a immaginarmi diverso da quello che sono, se provo ancora a immaginarmi migliore. Mi chiedo le stesse domande a sei mesi di distanza...
Same old fears...

Stesse domande, che probabilmente rimarranno senza risposta. Domande che forse immagino senza risposta, perché il desiderio di cambiare porta con sé una paura ancora più grande. Oppure domande che preferisco lasciare senza risposta, soltanto perché non posso trovare questa risposta da solo.
Ma forse a queste domande, qualcun'altro potrebbe rispondere al mio posto. Spesso ho immaginato qualcuno che lo facesse. Qualcuno che, vedendomi correre su questo nuovo terreno, sapesse dirmi se nutro le stesse vecchie paure. O se sono cambiato.
Ho pensato a molta, moltissima gente, sperando che fosse qui con me, per aprirmi la mente, per mostrarmi se la nuova vita mi ha reso un altro, o semplicemente per farmi compagnia. Ho pensato a molta moltissima gente, chiedendomi se anche loro sperano di vedersi migliori, chiedendomi in che modo cercano di cambiare o quale paura potrebbe bloccare la loro strada verso il sentirsi completamente a proprio agio con se stessi.
Ho sperato di avere (spazialmente) vicino molta gente: ma subito dopo ho pensato che queste stesse persone le sento più vicine di quanto lo siano realmente. Penso che il desiderio di vederci migliori (almeno in qualche parte) sia una prerogativa di tutto il genere umano. Un desiderio che ci accomuna e ci avvicina tutti. Un desiderio che non si estinguerà mai. Un desiderio che può spingerci a grandi cose... Ma che non ci permetterà mai di arrivare a quel lontano obiettivo della perfezione individuale. Perché puoi cambiare nome, puoi cambiare città, puoi cambiare amici, ma non c'è dubbio che chi nasce tondo non può morire quadrato. Questo vale per tutti...

I wish you were here...
Chiunque tu sia...
Ma sappi che, dovunque ti trovi, siamo più vicino di quanto pensi...

4 commenti:

gu ha detto...

dai ricky...
alla fine commento di nuovo il tuo blog.

tante parole per un concetto veloce.

grazie, e in bocca al lupo!


come sempre lontano in km, ma non con la mente

Riccardo ha detto...

Gu:

grazie a te per aver rotto il silenzio stampa! :-P

Crepi il lupo e a presto.

AnDrEa ha detto...

sei riuscito ad esprimerti perfettamente...complimenti!!sono sensazioni ke anke io sto provando da un po di tempo e ke sicuramente continurò a provare!!!...la continua voglia di cambiare e magari diventare un'altra persona...di evadere dal proprio mondo e crearne uno nuovo ke esprimerebbe meglio la propria personalità...voglia di cambiare la figura ke si è creata attorno a te...riuscire a far sì ke gli altri ti vedano con "occhi diversi"!!! .......ancora complimenti,ciaociao

Anonimo ha detto...

forza che ce la fai