martedì 15 aprile 2008

Stati d'animo

Se son d'umore nero, allora scrivo
frugando dentro le nostre miserie
(F. Guccini, L'avvelenata)

Che pena che provo nel vedere questa pagina web rimasta troppo tempo senza aggiornamenti! Mi sembra di vedere una terra desolata all'interno dello sconfinato mondo telematico, una terra resa arida dalla non curanza dei suoi coltivatori... Cioè, dalla non curanza del suo unico coltivatore.
A molti potrebbe sembrare che questo coltivatore abbia definitivamente rinunciato alla sfida offerta dal suo piccolo orticello, abbandonandolo ad una triste ed inesorabile improduttività. Eppure non è così! Questo coltivatore continua a riflettere, continua a provare piacere nel porsi davanti allo schermo bianco e a riempirlo con parole che altrimenti verrebbero disperse dal vento impetuoso del proprio flusso di coscienza.
Dunque, qual è la ragione del fatto che l'ultimo post su questo blog risale a più di un mese fa?
Rifletti, Riccardo... Rifletti...
C'è qualcuno che mi suggerisce che in fondo scrivere è una questione di stati d'animo. E se questo qualcuno scriveva solo quando era d'umore nero, quale dovrebbe essere invece il mood ideale per la mia attività di bloggista?
Noia? Come quella che ho provato venerdì mattina atterrando sotto un cielo carico di pioggia e pensando di aver rinunciato ad un fine settimana di vita metropolitana per colpa del mio eccessivo senso del dovere civile...
Preoccupazione? Come quella che ho provato nel vedere la piccola Eveline perdere la marmitta nel comune di Merate...
Sorpresa? Come quella che ho provato al seggio elettorale di fronte a uno scrutatore che mi chiede un documento d'identità, senza che nessuno dica: "Questo ragazzo lo conosco io!" (Forse è un ulteriore segno del destino, che non mi vuole più vedere inserito nella realtà del piccolo paese di provincia...)
Smarrimento? Come quello che ho provato dopo essere entrato nella cabina elettorale, per la prima volta con la scheda gialla e con la massima incertezza...
Solitudine? Come quella che ho provato rendendomi conto di quanto siano lontane persone con le quali pensavo di avere ancora molto da condividere...
Soddisfazione? Come quella che ho provato ripensando a quelle stesse persone che in fondo non sono così distanti; come quella che ho provato ripensando a quella solitudine che forse provano un po' anche loro, che forse proviamo un po' tutti; come quella che ho provato ripensando al fatto che è proprio questa solitudine a rendere più preziosi i momenti passati in compagnia dei vecchi amici...
Gioia? Come quella che ho provato nel tornare a sedermi sulla poltroncina di un cinema, dopo più di sei mesi...
Gioia al quadrato? Come quella che ho provato nel vedere proiettato sul grande schermo l'ennesimo capolavoro di Paolo Virzì...
Un po' meno gioia? Come quella che ho provato rendendomi conto che, ancora una volta, le caricature di questo regista sono estremamente fedeli alla realtà... Quella realtà che troppo spesso ci va stretta, che troppo spesso ci illudiamo di poter cambiare e che troppo spesso ci lascia col culo per terra...
Tristezza? Come quella che ho provato pensando ad un amico che ha perso l'amore in modo incomprensibile, violento ed innaturale...

Che strano... Alla fine di questa riflessione, non mi sembra di capire quale deve essere lo stato d'animo ideale per la coltivazione di questo blog... Forse questo blog non nasce da una questione di stati d'animo... Forse si tratta solo di avere miserie dentro le quali frugare...
Se è così, cari lettori state tranquilli! Perché, in quanto italiano, di miserie ne avrò per almeno 5 anni...

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